I giornalisti in erba intervistano la Dirigente Scolastica Celetina Martinelli
Dopo aver ottenuto un appuntamento ed essere stati accolti in direzione, abbiamo iniziato ad intervistare la dirigente.
- Quanti anni fa è iniziata la sua carriera di Dirigente Scolastico?
- Cosa ha studiato per diventare prima insegnante e poi preside?
- Cosa pensa del suo lavoro?
- La mia carriera di Dirigente Scolastico è iniziata 30 anni fa il primo settembre 1991 a Dalmine, in provincia di Bergamo presso il Circolo Didattico "Renzo Pezzani ".
- Come insegnante di scuola primaria ho iniziato il 28 ottobre 1974. Ho conseguito la maturità magistrale presso l'Istituto "Sacro Cuore di Gesù" gestito dalle Suore Betlemite ad Andria, mi sono laureata in Pedagogia presso la Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Bari il 1980 e l'anno successivo ho conseguito il titolo universitario di Vigilanza Scolastica equivalente a una seconda laurea.
- Penso che il mio lavoro sia gravoso di responsabilità, ma molto gratificante perché per garantire un servizio efficiente alle alunne e agli alunni occorre coinvolgere con sapiente equilibrio la comunità educante. Nel corso degli anni ho esercitato quello che chiamo "il potere dolce" ossia la determinazione unita a una forte dose di empatia, la presenza assidua sul posto di lavoro, la testimonianza di puntualità, precisione e chiarezza nei rapporti umani, la trasparenza ì, l'equità e soprattutto un grande amore per la scuola e per la Persona di ciascun alunno
- E' il lavoro che sognava da ragazzina?
- Le piaceva leggere? Qual era il suo libro preferito?
- Sin da bambina sognavo di fare l'insegnante come mio padre. Correggevo compiti ,interrogavo e spiegavo di fronte ad una scolaresca immaginaria. Dopo essermi laureata, ho pensato che fosse giusto accogliere una sfida più impegnativa e ho superato un difficile concorso per diventare Dirigente Scolastico. La vocazione all' insegnamento è sempre fortissima: mi piace occuparmi della formazione dei docenti ed essere, nei limiti delle mie possibilità, "maestra dei maestri".
- Mi è sempre piaciuto leggere, sin da bambina. I libri preferiti erano "Piccole donne", "Piccole donne crescono" di Alcott, "Il vascello fantasma", "Il padrone delle ferriere" e soprattutto durante le vacanze estive i volumi della bellissima enciclopedia illustrata "Vita meravigliosa" che erano una miniera inesauribile di racconti briosi ed istruttivi corredati da vivaci illustrazioni a colori.
- Che tipo di alunna era?
- Andava volentieri a scuola?
- Ero un' alunna molto timida e riservata anche perché ero la più piccola della classe in quanto anticipataria. Ero molto riflessiva e studiosa, selettiva nelle amicizie. Gentile con tutti e rispettosa nei confronti dei docenti, avevo una condotta esemplare.
- Andavo volentieri a scuola e, man mano che passavano gli anni, acquisivo sempre maggiore consapevolezza delle mie capacità e con il tempo ho superato la timidezza iniziale.
- Cosa le ha fatto decidere di promuovere un progetto PON sul giornalismo e comunicazione Online?
- Vuole, attraverso il giornalino, lasciare un messaggio gli studenti l nostro Istituto Comprensivo?
- Sostegno con entusiasmo il Progetto di Giornalismo Scolastico nell'ambito del Programma Operativo Nazionale prima di tutto perché è uno dei progetti cardine nella tradizione del nostro istituto comprensivo e di secondo luogo sono convinta che occorra coltivare sin dai primi anni dalla scuola primaria la comunicazione interna ed esterna per documentare l'egregio lavoro che gli alunni, abilmente guidati dai docenti, svolgono nelle loro classi e lasciarne traccia.
- Colgo volentieri la preziosa occasione che mi fornite per lanciare un messaggio a tutti gli alunni nella nostra scuola. Il segreto per lavorare bene, ottenere buoni risultati, non stancarsi e appassionarsi alla vita è racchiuso in una parola molto semplice, ma altrettanto profonda. Il segreto sta nella parola "amore". Applicarsi con amore alle piccole grandi cose di ogni giorno, appassionarsi con curiosità al mondo della conoscenza che si dischiude davanti ai vostri occhi e alle vostre menti, accogliere l'altro e prendersene cura senza giudicare, comprendere e rispettare i docenti e tutti gli adulti educatori, apprezzare e rispettare l'ambiente come dono prezioso che avete ricevuto e dove salvaguardare per farne dono- a vostra volta - alle generazioni future... Provate, ragazzi, la forza dell'AMORE!
Alessia D.M. , Luciana C., Daniela F., Melissa S., Davide C





